Qual è il legno più duro per un mobile?

Il legno è un materiale molto versatile che trova numerosi impieghi, tra cui la realizzazione di mobili per l’arredamento.

In particolare, il legno massello è quello più indicato a questo scopo, perché ricavato dalla parte più interna del tronco e quindi queste tavole spiccano per le loro caratteristiche estetiche, fisiche e meccaniche.

Ma ancora, parlare di legno massello è troppo generico: ci sono infatti molte varietà e in base al tipo di albero da cui sono state ricavate le tavole ci troviamo di fronte a un’ampia gamma di alternative.

Uno degli aspetti più utili da prendere in considerazione nella scelta di un mobile in legno massello è la sua durezza.

Cos’è la durezza del legno?

La durezza del legno è definita come la capacità di questo materiale di resistere alla penetrazione: empiricamente, ciò viene stabilito utilizzando una sfera metallica con diametro di circa 1 centimetro che viene appoggiata sulla superficie della tavola e su cui viene esercitata una forza pari a 50 chilogrammi per un tempo prefissato.

In base alla profondità dell’eventuale indentatura lasciata dalla sfera si riesce a stabilire, per l’appunto, la sua durezza, che in termini pratici indica la resistenza agli urti e all’usura, ma anche la difficoltà nella sua lavorazione quando è necessario inserire viti, chiodi o altri elementi.

Un legno duro è quindi indicato per mobili sottoposti a attività quotidiana, così da ridurne gli effetti sulla loro superficie e mantenere più a lungo il loro aspetto originale, ma non deve essere così duro da non poter essere lavorato: esistono infatti varietà inutilizzabili per l’arredamento!

Qual è quindi il legno più duro che si può usare per realizzare tavoli, librerie e altri arredi?

Il mogano

Il mogano è il legno più duro che si presta a lavorazioni artigianali per realizzare mobili su misura.

Oltre che per questo, il mogano si distingue anche per peso e compattezza, rendendolo resistente a molte sollecitazioni (non solo quindi a pressione e urti), e per la sua stabilità, assicurando così la sua conservazione nel corso del tempo.

Esteticamente, il mogano si presenta sullo spettro cromatico che spazia dal giallo al rosso.

Il rovere

Alternativamente, si può prendere in considerazione il rovere: pur essendo meno duro, è anche più facile da lavorare senza sacrificare la sua resistenza, riuscendo così a ottenere ottimi risultati grazie a una sapiente lavorazione artigianale.

Cromaticamente parlando, il rovere preferisce le tonalità giallastre e brunastre, ma la sua larga diffusione in tutto il mondo ha dato vita a numerose varianti con caratteristiche estetiche differenti.

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