La tenacità del legno di olmo

L’olmo è diffuso soprattutto in Europa, Nord America e Asia, presentandosi in differenti varietà a seconda della regione geografica: americano, bianco, campestre, ciliato, montano e siberiano; qua in Italia troviamo principalmente quello campestre, quello ciliato e quello montano.

È una pianta che può raggiungere anche i 30 metri d’altezza, con un’aspettativa di vita che, nelle varietà più longeve, può arrivare anche ai 400 anni; tuttavia nel corso dell’ultimo secolo la popolazione adulta dell’olmo europeo e di quello americano è stata decimata da un’infezione fungina proveniente dall’Asia.

Il legno di quest’albero eccelle per durezza, tenacità e resistenza agli urti, così che nel corso della storia è stato impiegato per realizzare elementi sottoposti a intensi sforzi come per esempio carrozze, archi e mulini; ha però una tendenza a fessurarsi e a deformarsi, richiedendo quindi una particolare attenzione nel processo di essicazione e nell’utilizzo del prodotto finale.

Oltre a queste proprietà fisiche di tutto rispetto, l’olmo colpisce anche dal punto di vista estetico: il particolare disegno degli impiallacci e le sue tonalità calde lo hanno reso una scelta molto gettonata per la realizzazione di mobili e parquet, e in molti lo considerano uno dei più bei legni italiani.

L’effettivo colore comunque dipenderà dalla varietà di olmo presa in considerazione, con una gamma che passa dal rosso intenso al bruno chiaro.

Il legno di olmo è uno di quelli più pesanti e duri, ma che può essere lavorato senza particolari difficoltà: tuttavia il risultato finale dei trattamenti dipenderà moltissimo non solo dalla varietà scelta, ma anche dalle sue condizioni di crescita e perciò solo un artigiano del legno esperto sa come valorizzare adeguatamente le tavole di olmo.

L’olmo viene spesso impiegato per realizzare tavoli.

Per esempio, questo tavolo con gambe colorate è stato realizzato unendo diverse sezioni di legno massello di olmo, che si incastrano creando una continuità di superficie, ma una discontinuità cromatica: le diverse sfumature nelle tonalità del legno sono evidenti se si osserva una coppia di segmenti, ma la visione d’insieme è comunque molto armonizzata grazie a un attento bilanciamento dei colori.

tavolo in legno massello
 

Le quattro gambe colorate sono sicuramente l’elemento che cattura di più l’attenzione, grazie a un’attenta verniciatura della loro superficie, e sono montate grazie a una maschiatura a pettine, che garantisce una maggiore stabilità del piano; levigatura, spazzolatura e rifinitura completano l’opera.

Il legno di olmo è stato impiegato, assieme ad altri tipi di legno massello, anche per realizzare questo tavolo doghe multiessenze: le diverse doghe, unite con una particolare inserzione MDF a vista, esaltano il contrasto tra le differenti proprietà fisiche ed estetiche dei tanti legni impiegati, senza però che nessuno si imponga sugli altri.

tavolo in legno massello

Si tratta di un attento bilanciamento di colori, venature, opacità e ruvidità, per realizzare un’unica creazione da numerose tavole così diverse tra loro: le tonalità rossastre dell’olmo vengono rafforzate da legni ugualmente intensi e al contempo mitigate da quelli più chiari.

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